biografia TACABANDA

Tacabanda - cantautorato veneziano

I Tacabanda nascono all'inizio del 1993 tra i campi di Venezia.

Basata sull'amicizia fraterna fra Roberto Gandolfo e Pietro De Conciliis, che ne hanno sempre costituito il nucleo, la storia dei Tacabanda ha visto nel corso degli anni avvicendarsi vari musicisti, tanto per le registrazioni degli album di studio, quanto per i tour e i concerti. Alcuni componenti hanno avuto più continuità di altri, ma ognuno ha apportato qualcosa alla musica che caratterizza oggi la band.

Per quanto riguarda il genere musicale, i Tacabanda sono stati definiti in tanti modi: folk-rock, punk-folk, Venezia-polka, combact-folk, rock balcanico, e altri. Come è giusto che sia, le definizioni aiutano a inquadrare un po' le cose, ma non dicono a sufficienza. A noi piace chiamarla rock d'autore e il sound di un gruppo come i Tacabanda ha una sua caratterizzazione specifica che contraddistingue la dimensione cantautorale della band all'interno del percorso musicale compiuto negli anni.

La città di Venezia permea i testi di diverse canzoni, tanto con la quotidianità di calli e campielli, quanto con la sua storia millenaria. Mentre l'essere stata porta d'oriente per l'Europa è probabilmente alla base delle influenze mediterranee, balcaniche e mediorientali al suono composito ed alla ritmica incalzante della discografia dei Tacabanda.

I Tacabanda oggi sono: Roberto Gandolfo - voce e chitarra; Pierluigi Volpini - tromba e flauto; Loris Tagliapietra - Basso; Giuliano Bianco - Batteria; Pietro De Conciliis - produttore artistico.

foto di Mario Lumetti

I Tacabanda non sono primogeniti. In principio era il blues.

In principio era il blues. Niente di strano. Se si parla di rock, prima o poi da dietro le quinte spunta sempre il blues. Per noi però il blues aveva un nome, eravamo gli Sleeping Fashion. Correva l'anno 1987 e tra un concerto e l'altro, ci capitava anche di andare in onda su VideoMusic, D.O.C., Discoring ed altre trasmissioni. Per fortuna Pietro aveva messo via qualche VHS che ha poi riversato sul suo canale YouTube, così ogni tanto ci riguardiamo in compagnia di alcuni giovanissimi personaggi.

A dispetto del nome, gli Sleeping Fashion erano ancor più veneziani dei Tacabanda, che in parte pescano in terraferma, ma portano molta più Venezia nella propria musica. Ci eravamo conosciuti fra i campielli di Venezia, avevamo vinto un rock-contest nazionale e da lì eravamo partiti, continuando a suonare assieme fino al 1992. Poi, come a volte in amore, tutto è finito. O forse erano solo i tempi ad essere maturi per altri tipi di frutti.

Gli Sleeping Fashion erano: Pietro De Conciliis alla batteria, Roberto Gandolfo al basso e poi chitarra, Maria Assunta (sorella di Pietro) alla voce, Stefano Olivato al basso, Adriana Fazio alle voci, Cristiano Scabello alla chitarra, David... Marco alle tastiere.

Nell'estate del 1992 ci siamo scontrati con un vinile di sirtaki e poi sono nati i Tacabanda.

A volte capita di avere un incidente fortunoso, dal quale non c'è scampo. Per qualche motivo ignoto (un disco regalato da un amico greco) ti imbatti in una musica che lì per lì non ti piace neanche tanto, ma istantaneamente ti entra dentro e non ti molla più.

Qualche tempo prima, durante una registrazione di studio con gli Sleeping Fashion a Milano, ci era capitato di assistere alle sessioni de Les Négresses Vertes che ci avevano incuriosito non poco, così abbiamo cominciato ad ascoltare anche gruppi come The Pogues ed altri. Altrettanto per caso, nel '93 siamo capitati Al Vapore durante un concerto dei Mau Mau, che per noi integralisti del blues erano ancora sconosciuti. È stata la scintilla decisiva: in un modo o nell'altro con quella roba bisognava averci a che fare, perché ormai ci era entrata in circolo. Che la chiamassero folk-rock, o in altri modi, non ci è mai importato tanto. Sentivamo che quel tipo di musica si confaceva alle cose che avevamo da dire.

Detto, fatto! Pietro da batterista si mette alla chitarra classica, un nuovo batterista, Miranda alla fisarmonica, un percussionista, Roberto voce e chitarra. Basso a parte, era tutta musica acustica.

Da lì siamo partiti, con la classica cassettina che si usava mandare in giro allora. I primi brani, tra cui A.E.S.I., sono piaciuti, così siamo stati prodotti dalla Srazz Record e tutto è cominciato.

Sebbene ci fosse un po' di fermento attorno a quel filone musicale, non ci aspettavamo di poter fare un disco così presto. Il 1995 è stato l'anno di Marameo, il primo album dei Tacabanda. E proprio nel pezzo Marameo-Tacabanda l'influenza del sirtaki è più nitida. È diventato un po' il nostro inno e dal vivo lo suoniamo sempre.

Copertina CD TACABANDA Marameo 1995

Semplificando all'osso, la musica d'autore dei Tacabanda è questo: raccontare qualche spaccato di Venezia, di altri luoghi, di presente, di passato, senza per questo rinunciare al ritmo, a far festa, ballare, saltare, stare in compagnia. Provare così ad esorcizzare i guai di tutti i giorni, o almeno a mettersi nella condizione di affrontarli con uno slancio più positivo dopo essersi alleggeriti insieme. Uno dei nostri ultimi brani, L'Urlo, reinterpreta questo sentore a quasi 25 anni dai nostri esordi. Evidentemente non basta una generazione per sciogliere i nodi del vivere.

Come si fa a mollare il blues per ripartire dal sirtaki?

Tra i tanti misteri in cui è avvolta Venezia, quello che ci riguarda è lo switch tra il blues degli Sleepin Fashion e il sirtaki da cui sono ripartiti i Tacabanda. Come è stato possibile? Per quale motivo? Inizialmente nessuno. È stata una necessità con ben poco di razionale. Dovevamo semplicemente farlo. Poi, col tempo, una sorta di motivo l'abbiamo anche trovato, non siamo sicuri che sia quello buono e nemmeno il solo, ma di sicuro ci appartiene in modo viscerale.

Il blues nasce dalla sofferenza nelle piantagioni di cotone e porta con sé un senso di disperazione atavica. Il sirtaki parte piano, malinconico, quasi triste, quasi blues. Lentamente il ritmo aumenta, piano piano si scrolla di dosso la tristezza, i problemi, la compressione generata dal vivere, arriva ad un ritmo più allegro, poi festaiolo, poi sempre più incalzante, infine indiavolato fin quasi a degenerare in un rito collettivo ancestrale. E magari chiude riprendendo il mesto tema iniziale, quasi a dire che al risveglio i problemi si ritrovano dove stavano, ma intanto si è scaricata un bel po' di tensione e si possono affrontare da una prospettiva migliore.

E Venezia cosa c'entra?

Venezia lascia percepire la stratificazione dei tempi come poche altre città e soprattutto non ci sono le automobili. Il fluire del tempo non si può comprimere più di tanto. Per andare da un posto ad un altro ci sono i vaporetti, ma di solito si fa prima a piedi. Non si sta fermi in coda, ma se si vuole accelerare servono gambe buone e fiato. Non c'è una tangenziale per allungare la strada, correre di più e metterci meno. Di conseguenza ci si mette il tempo che serve. Il tempo che serve serve, serve tanto... a non costipare i pensieri, a non arrabbiarci col mondo, a prenderci il tempo nostro, non del semaforo, non della scadenza del parcheggio, non dell'ora di punta. Così può capitare che anche le e-mail e i messaggi vari che ci piovono addosso aspettino il loro giusto turno.

A Venezia si apre il balcone e si guarda il canale. Se il canale fa i cerchietti, sta piovendo, meglio prendere l'ombrello. Se il canale è alto e il vento viene dal mare, può essere Scirocco, può darsi che faccia acqua alta, può essere un'idea mettersi gli stivali di gomma. Non serve consultare tre siti web di previsioni meteo, ci si metterebbe più tempo, ma soprattutto sarebbe un tempo diverso, di diversa qualità.

Il ritmo della vita aumenta e non ci stai più dietro? Comincia a focalizzare un problema, magari piccolo, ragionaci un po' su e intanto comincia a ballarci intorno, poi in progressione aumenta le battute, salta e balla più forte, finché puoi. Il problema non si dissolverà magicamente, ma si potrà rivedere poi con più obiettività. La musica dei Tacabanda nasce da questa minima esigenza esistenziale.

Tacabanda | cronistoria breve

Estate '93: uscita del demo A.E.S.I. - Artisti Europei Sezione Italia -

Febbraio '95: uscita del cd MARAMEO prodotto dall'etichetta indipendente Srazz Records di Marghera (VE) e distribuito dalla Flying di Napoli.

Marzo '95: esibizione live al programma SEGNALI DI FUMO su VIDEOMUSIC (per i più giovani, si trattava della prima Mtv made in Italy che aveva aperto i battenti nel 1984). Recensioni positive sulla stampa specializzata ed all'intensa attività concertistica

Maggio '95: L'ACCUSA viene inclusa nella compilation VUDSTOC, realizzata da gruppi veneziani per raccogliere fondi pro Sarajevo.

Agosto '95: realizzazione del videoclip QUARTO POTERE (tratto da MARAMEO) girato tra Praga e Venezia e prodotto da Tiziano Rota, importatore italiano della birra ceca Lobkowicz. Esibizioni live in diversi importanti festival nazionali.

Inverno '95-'96: concerti in Francia, Slovenia e Svizzera. Ottima accoglienza della stampa e di un pubblico sempre partecipe ed entusiasta.

Marzo ‘96: nuovo invito a SEGNALI DI FUMO per suonare dal vivo alcuni pezzi del nuovo repertorio ancora inedito.

Dicembre '96: concerto per i detenuti all'interno della struttura carceraria veneziana di Santa Maria Maggiore.

Febbraio '97: concerto in campo S. Angelo per la chiusura (martedì grasso) del CARNEVALALTRO di Venezia.

Primavera '97: concerti in Francia, Slovenia e Austria.

Maggio '97: il brano LOC (Lega Obiettori Coscienza) esce sulla compilation RADIO IRA prodotta da IL MANIFESTO e dai centri sociali CORTO CIRCUITO e VILLAGGIO GLOBALE di Roma.

Estate '97: tour italiano con brani tratti da MARAMEO ed altri inediti. L'intento del gruppo è quello di proporre una musica, miscela di stili diversi, che vede la sua migliore espressione nei concerti che coinvolgono il pubblico in un'atmosfera di festa.

Novembre '97: esce il secondo album …EL SUK… prodotto in collaborazione con IL MANIFESTO. Contiene undici brani proposti nei concerti tenuti in varie piazze e locali italiani, in Francia, Austria e Slovenia.

Estate '99: l’organico della band viene rivisto alla continua ricerca di nuove sonorità e nuovi stimoli musicali, mettendo in scena un nuovo spettacolo miscela di acustica e sfumature elettriche.

2000: inizia la lavorazione per il terzo lavoro di studio RAZZA BASTARDA che esce in estate, prodotto in collaborazione con IL MANIFESTO, seguito dal nuovo spettacolo live che occupa la band in una lunga serie di concerti.

2003: esce LA GRANDE ONDA LIVE, è il frutto dei concerti degli ultimi anni con l'aggiunta di qualche inedito.

2004-2017: pausa, come in ogni spartito che si rispetti...

2017: la band si riforma, torna ad esibirsi dal vivo e comincia produrre nuovo materiale.

Febbraio 2019: esce il primo singolo del nuovo progetto Tacabanda, s'intitola L'URLO e viene promosso con il video dell'evento live tenutosi sulla terrazza del Vapore di Marghera-Venezia, realizzato da MB Production.

Primavera-Estate 2019: concerti e sessioni di studio per la realizzazione del nuovo album di prossima uscita.


I Tacabanda sono: Roberto Gandolfo, Pierluigi ''PG'' Volpini, Loris Tagliapietra, Giuliano Bianco e Pietro "Totò" De Conciliis (produttore artistico off line).

A ritroso nel tempo ci hanno fatto compagnia: Miranda Cortes, Gianni Spezzamonte, Gianandrea Fasan (fisarmonica), Francesco Clera (percussioni), Adriano Clera (chitarra), Roberto ''Bebo'' Baldan (batteria), Alessandro ''El Cocco'' Marinoni (basso), Alessandro Giordani (batteria), Riccardo Belli (viola), Duccio De Rossi (tromba), Paola Ganeo (basso), Gianni Brazzo (percussioni), Adriano Moro (batteria), Matteo Dall'Asta (basso), Massimiliano Zinà (percussioni), Maurizio Scomparin (tromba), Luigi Todesca (tastiere), Antonio Ferro (trombone), Toni Costantini (contrabbasso).